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adidas Adistar Boost ESM

 IMG_1339Facciamo conoscenza…

Dopo il baratro della versione completamente in techfit, materiale che sta alla fodera di una scarpa da Running come il polistirolo potrebbe stare alla carrozzeria di una macchina da corsa – leggero e traspirante eh, però alla prima pioggia o curva vi passa subito la poesia – adidas riemerge dall’abisso dell’instabilità, accoppiando finalmente con successo l’energia del Boost al suo top di gamma per il corridore di peso medio o tendente all’importante. Nasce così l’Adistar Boost ESM – http://www.adidas.it/scarpe-running-adistar-uomo – una calzatura NEUTRA che si fodera finalmente di mesh per riportare piedi e caviglie dove gambe e cervello decidono si debba veramente andare e non dove il terreno ingannevole invece avrebbe voglia.
Il “boost”, per chi non lo conoscesse poi, è un materiale innovativo, studiato e sviluppato dalla casa delle tre strisce, con sorprendenti proprietà di rilascio dell’energia. Ricorda un po’ i “brutti e buoni” – che se non sapete cosa sono, mollate subito la lettura e correte in pasticceria – nel senso che è abbastanza brutto da vedere, ma parecchio buono, cioè parecchio elastico e, per quelli che non sono cresciuti a rincorrere le gazzelle della Savana per svagarsi, non è un aspetto da sottovalutare. Questo non vuol dire che rimbalzerete per le strade come l’ispettore Gadget, chiariamoci bene, ma per alcuni, la sensazione di appoggiare i piedi e terra e non impattare stile armageddon, sarà una piacevole scoperta.
A un prezzo di 170 iuri è disponibile in tutte le taglie che potete desiderare e in diverse colorazioni tra cui l’incredibile versione Glow, una variante totalmente ricoperta di materiale catarifrangente che, se illuminata, riflette come uno specchio nel deserto a mezzogiorno in piena estate, perfetta per chi, soprattutto dopo il tramonto, ama la corsa su strada, quella vera, non al parco o sul marciapiede, ma in piena carreggiata a fare a gara con i motorini dei cinni che consegnano le pizze.

Perché far girare l’economia…

  • Perché è una delle calzature NEUTRE migliori che ci sono in giro e ha una struttura decisamente solida e apparentemente duratura.
  • Perché la versione totalmente catarifrangente non ha eguali sul mercato, a meno che non si vada a cercare tra i cosplay dei film di fantascienza anni ottanta tipo Tron o Starman.
  • Perché se non siete delle piume e volete provare l’ebrezza e la morbidezza del Boost, questa è la scarpa da comprare.

…e perché rinfoderare la carta di credito.

  • Perché dovrete probabilmente cambiare le stringhe, visto che, quelle in dotazione, ricordano drammaticamente ancora una volta dei fili da pesca, nel senso che o si snodano quasi subito o non si snodano quasi più.
  • Perché nonostante non siano pensate per il corridore che consuma la frutta a rate, non sono tra le più leggere della loro categoria.
  • Perché, anche se sono un top di gamma, costicchiano un po’ troppo per essere una calzatura con ancora qualche difettuccio da smussare.

Ai posteri l’ardua sentenza

Facendo un bilancio, in una scala da 1 a 10, dove 1 è lo zoccolo che la vostra donna delle pulizie inforca ogni mattina per ciaspolare tra una stanza e l’altra e 10 è il calco ammortizzato del piede di Paul Tergat fatto magicamente a scarpa, direi che questa calzatura merita un solido 7. Se siete quindi un cinghiale che sogna di essere un leone e si sveglia ogni mattina pensando di essere una gazzella, prima di tutto chiaritevi le idee, ma poi valutate seriamente l’investimento, il Boost vi meraviglierà. Se invece bruciate scarpe da Running come rotelle di liquerizia o volete un articolo che, cercando di sorprendervi, non corra il rischio di deludervi, come una di quelle shampiste della circonvallazione esterna che mette il mezzo busto sul profilo di Facebook ma poi la vivo si rivela una “sculacchiona” senza precedenti, dirigete le pecunia su modelli più tradizionali. Nel frattempo però, ricordate sempre e comunque: non è mai la freccia, è sempre l’indiano. Buona Fortuna.

SaltStick Elettroliti in Capsule

SaltStickFacciamo conoscenza…

Le capsule di elettroliti SaltStick – http://www.saltstick.com/ – sono un tipo di prodotto studiato per anticipare e combattere l’insorgere di quelle simpatiche e lancinanti contrazioni muscolari non volute, meglio note come crampi, che colpiscono tipicamente i tapasci in perlustrazione fuori dal vaso, gli inguaribili, o occasionali, amanti del fuori giri e i calciatori professionisti. Se qualcuno sa chi ha inventato la ruota, costui non s’immagini però che SaltStick abbia anche inventato l’elettrolita, perché la polverina che di solito miscela potassio, sodio, calcio e magnesio, anche in forma di sospettissime pasticche, come in questo caso, non è stata scoperta sul bagnasciuga di Kona in una notte di luna piena, me è sempre stata disponibile anche in luoghi molto meno mitologici e sotto forme molto meno avveniristiche – certo al distributore di preservativi della farmacia dietro casa non li troverete.
Bisogna dare atto tuttavia ai ragazzi dei sali in Stick di aver saputo creare un’offerta decisamente accattivante che rimbalza tra le immagini inventariali pre gara di molti uomini di ferro o aspiranti tali.
La gamma, in confezioni che vanno dalla quasi monodose, fino al barattolo da 100 capsule alla modica cifra di circa 25 iuri e sufficiente a fronteggiare un intero inverno nucleare, comprende infatti la miscela base e il prodotto addizionato di caffeina – che se non lo sapete, durante gli sforzi dovrebbe veicolare più rapidamente gli zuccheri nel sangue come fa il Telepass al casello, anche se quando arriva il pezzente che non ce l’ha, si crea comunque coda e vale la stessa cosa se vi scofanate una montagna di Profitterol durante l’attività fisica e sperate vi faccia andare più forte – oltre al pratico dispenser tubolare, disponibile i due dimensioni per tutti gli usi e preferenze sessuali, che promette di tenere al sicuro da occhi indiscreti e da strabordanti intemperie le vostre preziose e fidate capsule e di rilasciarle solo al momento richiesto – impegno che sono certo avrei visto mantenuto anche io, se quello che ho comprato non mi si fosse scassato la seconda volta che ho provato a caricarlo. Diciamo che nonostante l’idea sia buona, l’assemblaggio della sonda Voyager, sopravvissuta nello spazio per più di quarant’anni, sembra essere ancora un filo più affidabile. Il mio consiglio quindi, qualora dobbiate portarvi in giro diverse pasticche non solo per fargli prendere aria, è quello di avvolgerle una a una nella stagnola qualora corriate, o di scotchiarle al telaio della bici qualora andiate a pedalare, per tenerle sempre protette ma pronte all’uso. È una soluzione un po’ più casereccia lo so, ma del resto nessuno baratterebbe mai la torta sbilenca della nonna per una scatola di perfette crostatine sfornate da Banderas e qualora siate pronti a farlo, fuori dal mio blog!!

Perché far girare l’economia…

  • Perché contengono solo quello che serve e non altre robe dai nomi strani e che sembrano uscite dalla fucina di Vanna Marchi.
  • Perché, se molti Ironman professionisti li utilizzano e non credo che il colosso SaltStick li ricopra d’oro per questo, probabilmente un aiutino a evitare la detonazione lo forniscono.
  • Perché, se non volete girare con una damigiana di acqua e sali durante le lunghe attività di endurance, l’elettrolita in pastiglia vi permette di salvarvi teoricamente anche solo con una pozzanghera.
  • Perché, se non siete un sopracitato calciatore professionista che quando vi finisce una ciglia nell’occhio potete accasciarvi mani in faccia in un morbido prato in attesa che intervenga un equipe medico sanitaria degna di un intervento di cardiochirurgia, se vi viene un crampo in gara o allenamento sono solo cazzi vostri, quindi meglio equipaggiarvi al meglio per minimizzare le possibilità.

…e perché rinfoderare la carta di credito.

  • Perché, rispetto a prodotti che attestano gli stessi componenti in composizioni molto simili, costano un tuono di più e l’ultima volta che ho controllato, sulla scatola non c’era scritto miscelati da monaci cistercensi cechi in assenza di gravità sulle pendici del monte Olimpo.
  • Perché il dispenser sicuramente sarà pure un brevetto esclusivo impossibile da replicare, ma a sfasciarlo quasi subito può riuscirci chiunque.
  • Perché, se avete un rapporto shakespeariano col vostro stomaco – nel senso che a volte scatta la tragedia – l’elettrolita in generale osteggia la deflagrazione muscolare ma, diciamo, non disdegna quella intestinale.
  • Perché, in un mondo dove ci sono amatori che per vincere un prosciutto sono disposti a condividere le cure mediche di un purosangue andaluso, estrarre con fare circospetto – ovviamente per non romperle – anonime pastiglie per poi inghiottirle, rischia di farvi trovare Guariniello sotto casa dopo la prima sgambata pubblica.

Ai posteri l’ardua sentenza

Facendo un bilancio, in una scala da 1 a 10, dove 1 è il sale da cucina che dovreste usare per salare l’acqua della pasta e che regolarmente vi dimenticate e 10 è la pillola rossa con cui Morpheus trasformava il molliccio Signor Anderson in un ninja strafigo di nome Neo, direi che questo prodotto raggiunge con le unghie e con i denti un prestigiosissimo 7. Se quindi siete un atleta di endurance che con i crampi ha lo stesso rapporto che un porno attore ha con le erezioni, vi consiglio di non fare il taccagno e provarli. Se invece l’ultima volta che siete usciti a correre l’unico prodotto di cui avete avuto bisogno per idratarvi è stata la Nivea viso filtro anti età, risparmiate le palanche per quando i Viagra diventerà un medicinale da banco. Nel frattempo ricordate sempre e comunque: non è mai la freccia, è sempre l’indiano. Buona Fortuna.

adidas Tight adizero Sprintweb

SprintwebFacciamo conoscenza…

I pantaloni aderenti adizero Sprintweb di adidas – http://www.adidas.it/tight-corti-adizero-sprintweb/ – sono uno dei pochi articoli dell’azienda tedesca, specifici per la corsa e allo stesso tempo con funzione contentiva a tentare di accompagnare i vostri sforzi muscolari fuori dalle amate mura domestiche – non servono infatti in bagno o in camera da letto.
La tecnologia utilizzata è il Techfit, un intreccio di tessuto e strisce gommate che, una volta indossato, dovrebbe ricalcare la struttura della muscolatura supportandola nei movimenti. Non provate però a praticarvi una laparoscopia in loco per verificare se è vero, perché non credo che, in caso d’incongruenze, qualcuno del marchio con le tre strisce vi rimborserebbe la scoperta.
Il resto del capo invece garantisce la traspirabilità grazie al Climacool, che non è il motto hippy di qualche setta ambientalista, ma un sistema tecnologico di evaporazione del sudore che magari non trasformerà un corridore in un mazzo di fiori di campo, ma dovrebbe evitare che sublimi prima di arrivare al traguardo. Neanche a dirlo quindi, che questo capo è destinato a un uso quasi esclusivamente estivo, che però non si estende fino a feste e aperitivi sulla spiaggia.
A un prezzo di 65 iuri è disponibile nella accoppiata nero rossa per la versione maschile – se siete interisti già qui interromperete ogni velleità di acquisto – e nero rosa per quella destinata al gentil sesso – se siete sposati qui farete una faccia perplessa – in taglie che vanno dalla XS alla 2XL, quest’ultima per quelli che più che supportare la muscolatura, hanno bisogno di supportare tutto il resto, compreso forse anche un supporto psicologico – non fornito insieme all’articolo.

Perché far girare l’economia…

  • Perché se siete tra quelli che vorrebbero l’immagine figa e sfilante dell’aderenza, ma non sopportano le costrizioni in zona ricreativa, quest’articolo vi soddisferà grazie alla sua estrema leggerezza e comodità.
  • Perché la traspirabilità è notevole e, se non avete nostalgia dell’allegro chirurgo, il Techfit è una tecnologia che potrebbe anche convincervi di fare la differenza.
  • Perché se avete una Mercedes, tifate Bayern Monaco e vostro figlio lo avete chiamato Karl-Heinz non potete non tenere nell’armadio un altro ritrovato tecnologico tedesco.

…e perché rinfoderare la carta di credito.

  • Perché per un blasone che sull’abbigliamento tecnico da corsa ha ancora parecchia strada da macinare, costicchia un po’ troppo.
  • Perché anche se i super eroi non passano mai di moda e alle elementari il costume da Uomo Ragno era da vera cartola, adesso, se ve ne andare in giro con le mutande sopra i pantaloni, la gente non penserà necessariamente che siate Superman.
  • Perché la grande traspirabilità penalizza la resistenza dando l’impressione che non sarà un pantaloncino destinato a essere tramandato ai nipoti.

Ai posteri l’ardua sentenza

Facendo un bilancio, in una scala da 1 a 10, dove 1 è la braga da corsa che i maruechi vendono in spiaggia a Castellammare di Stabia e 10 è il pantalone aderente con dentro le chiappe di Belen Rodriguez – e quando lo compri ti porti a casa anche tutto il resto – questo capo direi raggiunge un dignitosissimo 6, quasi scolastico. Quindi se, fanga ammortizzata ai piedi, vi collocate nella categoria dal mezzo atleta in su e quando si parla di tre strisce non pensate “manega de drugàt”, vi suggerisco di premiare adidas perché perseveri nei suoi sforzi tecnologici e di procedere all’acquisto. Se invece il vostro armadio è un tempio Shàolín e n ammettete nessun capo a contenuto tecnico inferiore allo Sputnik – e nel caso succeda trattasi di articolo usa e getta che non rilavate neppure – allora tenete serrato il portafoglio per inseguire più avveniristiche frontiere. Come sempre però non v’illudete: non è mai la freccia, è sempre l’indiano. Buona Fortuna.

BV Sport Booster

bv-sport-booster-eliteFacciamo conoscenza…

I gambali a compressione Booster della BV Sport – http://www.bvsport.com/it/4-booster/ – sono il punto di riferimento per la tecnologia studiata a comprimere e salvaguardare i muscoli martoriati dei nostri beneamati polpacci durante tutte le attività motorie che li sollecitano, inclusi gli esercizi che implicano la costante posizione eretta, tipo sfide a flipper o tornei di biliardino.
A un prezzo che va dai 39 ai 55 iuri, sono disponibili, con taglie bidimensionali – vale a dire lunghezza e larghezza – che vanno dalla S all’XXL a seconda che abbiate una gamba, uno stuzzicadenti o un vaso da fiori attaccato alle caviglie, in tre modelli differenti: l’Originale, l’SL e l’Élite.
L’Originale, come dice la parola stessa, è il modello classico, per il corridore che va spesso oltre la sgambata al parco la domenica mattina ed è acquistabile in diverse colorazioni, comprese quelle nei toni Night Vision per il corridore che ama i lunghi in tangenziale specialmente dopo il tramonto.
L’SL è la versione semplificata, che evidentemente non potevano chiamare Booster for Dummy, ed è studiato per il corridore umile della suddetta domenica mattina che pensa però di non potersi meritare il modello più evoluto. Personalmente, corridori umili in giro la domenica mattina, non ho visti sempre pochini, quindi credo resterà un articolo un po’ di nicchia.
L’Élite infine è l’evoluzione tecnologica del modello Originale applicata alla costruzione del gambale, anche se non aspettatevi che ci sia una frattura prestazionale stile x-box e Commodore 64. È semplicemente la versione per il corridore che nel dubbio compra sempre il modello che costa di più, mica che possa incappare nel rischio di lasciare in giro per sbaglio un centesimo di secondo sulla maratona.

Perché far girare l’economia…

  • Perché funzionano. Semplice, banale ma non così scontato, tuttavia tra un lungo senza e un lungo con, i vostri polpacci avranno o non avranno da ridire e quando ai polpacci viene voglia di chiacchierare, nel linguaggio comune li chiamano crampi.
  • Perché quando la stagione è ancora indecisa, permettono di perseverare con la braga corta ed evitare imbarazzanti tenute da scassinatore mascherato.
  • Perché, se fate triathlon, la gente non vi guarderà male se non avete ogni giorno le gambe più lisce di vostra moglie.
  • Perché anche se li usate sul set di un film porno, dopo una bella lavata tornano perfettamente abili e arruolati anche senza il bisogno di stirarli.

…e perché rinfoderare la carta di credito.

  • Perché traspirano, ma non svaniscono, quindi durante le giornate più calde aumentano la sensazione di bucolica gita a una fornace.
  • Perché non contribuiscono a farvi vincere il premio del corridore più elegante della truppa e lasciano un segno dell’abbronzatura stile totem Navajo.
  • Perché, come specificato dal produttore, sono un prodotto da utilizzare solo a cavalli sciolti e non per il recupero come altri validi articoli della stessa parrocchia.
  • Perché dopo che iniziate a usarli, la volta che ve li dimenticate a casa, fate tutta la gara tesi per paura che vi vengano i crampi e a quel punto i crampi vi vengono di sicuro.

Ai posteri l’ardua sentenza

Facendo un bilancio, in una scala da 1 a 10, dove 1 è il gambaletto color carne per le vene varicose di vostra nonna e 10 è il copri polpaccio dell’armatura di Pegasus dei Cavalieri dello Zodiaco, penso che questo prodotto raggiunga serenamente il 7. Tuttavia, se evitate salite e discese come i sondaggi telefonici e il lungo a piedi vi pesa più di un pranzo eterno con i suoceri, usate le vostre risorse economiche per un calzino di livello che vi sarà molto più utile. Se invece, nonostante la natura vi abbia fatto più orso che gazzella, ambite a poter rimbalzare per ore sulle vostre fanghe ammortizzate alla ricerca di qualcosa di più di una banale gratificazione da curva dello stadio, vi suggerisco di prendere bene le misure e procedere all’acquisto. Come sempre, però ricordate: non è mai la freccia, è sempre l’indiano. Buona Fortuna.

X-Bionic Fennec EVO Running Pants Short

Fennec PantFacciamo conoscenza…

Il pantaloncino da running X-Bionic – http://www.x-bionic.it/ – è un capo fantascientifico pensato per la corsa in condizioni di calore e luce estrema, cioè in sostanza per allenamenti e gare in zone impervie e in avanzato stato di desertificazione. Il termine Fennec che identifica il tessuto infatti, si rifà alla famosa “volpe del deserto”, che io personalmente non ho mai visto – anche perché non sono mai stato nel deserto – però, visto e considerato che c’era pure un tizio famoso così soprannominato, da qualche parte dovrà pure esistere sto animale e sicuramente si sarà abituato a sopravvivere in condizioni di calura terminale. Inutile sottolineare quindi che, viste le sue evidenti consonanze con sole e alte temperature, alle nostre latitudini è un indumento quasi esclusivamente estivo o al massimo tardo primaverile.
A un prezzo di listino di circa 90 iuri, è disponibile in taglie che vanno dalla S alla XXL – quest’ultima per gli amanti del giro pizza – e nel solo colore argento antracite, che fossi in voi non abbinerei mai alla maglia della stessa famiglia e tonalità, soprattutto in zone abitate, per non scatenare l’intervento immediato dei Men in Black.

Perché far girare l’economia…

  • Perché il tessuto è incredibilmente morbido, ma allo stesso trasuda solidità, il che promette di accarezzare e guidare le vostre gambe chilometro dopo chilometro.
  • Perché non teme il calore e le situazioni di confine, anzi le brama, cosa che vi darà una carica in più per uscire ad allenarvi e smascherare i vostri limiti.
  • Perché, come tutti i capi “bionici”, la prima impressione quando li comprate è che vi state portando a casa qualcosa di futuristico, una roba tipo i primi lettori DVD, quando il VHS la faceva ancora da padrone.
  • Perché, se vi state chiedendo a cosa possa servire questa tecnologia riflettente al runner medio che si allena dentro la cerchia dei navigli, vuol dire che non avete – ma dovreste – provato le roventi delizie estive del centro città al meriggio, meglio noto, tra coloro che contribuiscono al prodotto interno lordo, come pausa pranzo.
  • Perché si asciuga più velocemente di un fidanzato portato all’Ikea a scegliere i servizi di piatti e posate.

…e perché rinfoderare la carta di credito.

  • Perché, per chi ogni anno rincontra nebbia e cimiteri di foglie, è un capo che si lascia nell’armadio molto a lungo.
  • Perché, per chi non spinge mai le proprie ambizioni oltre strade asfaltate o sterrati educati, è probabilmente un investimento troppo esagerato.
  • Perché, guardandovi correre, la gente si chiederà dove avete parcheggiato il disco volante.

Ai posteri l’ardua sentenza

Facendo un bilancio, in una scala da 1 a 10, dove 1 è il mutandone di flanella di fantozziana memoria e 10 è il pantalone aderente da corsa per “l’uomo che non deve chiedere mai”, ritengo che questo capo raggiunga tranquillamente il 7. Certo non è per tutti, soprattutto non è per quelli che aspettano che il sole venga a più miti consigli prima di fare una sgambata.
Se invece siete tra coloro che dopo mezz’ora sotto l’ombrellone vi prende l’orchite e volete scappare a macinare roventi chilometri in bocca all’orizzonte, direi che l’acquisto fa al caso vostro. Come sempre, però ricordate: non è mai la freccia, è sempre l’indiano. Buona Fortuna.

Compressport ProRacing Triathlon Short Black

ProRacing-Triathlon-Short---BlackFacciamo conoscenza…

Il pantalone da Triathlon della svizzera Compressport – http://www.compressport.it/ – è un capo tecnico a compressione per la pratica del suddetto sport, sia in situazione di allenamento, su una o più delle tre discipline – anche se è da rinchiudere uno che lo usasse solo per andare a nuotare in piscina – sia in un contesto di gara, nel caso siate uno di quei barboni che non indossa una divisa sociale o qualcosa che ci somigli.
È disponibile in colore “total black” o “total white” – quest’ultimo solo per gli amanti delle feste di Dolce e Gabbana – a un prezzo di listino di circa 99 iuri, che facilmente possono scendere intorno agli 85 se comprato su siti internet specializzati.
Le taglie disponibili vanno dalla T1 alla T4, che non corrispondono alle zone di transizione di una nuova multi disciplina, ma a misurazioni della circonferenza di inizio e fine coscia. Attenti a come vi misurate il perimetro cosciale però, perché non è cosi banale – e fa pure rima – e, nel caso cadiate sul confine di due taglie, il consiglio è quello di scegliere quella inferiore, mentre qualora non troviate proprio la taglia adatta a voi, il consiglio è quello di ridurre drasticamente le gite da Burger King, oppure di farvi qualche mese di leg extension a seconda di dove le vostre misure vadano a cadere.

Perché far girare l’economia…

  • Perché la fattura è ottima, le cuciture insistenti e il fondello preserva i delicati bassifondi durante le uscite in bici anche con chilometraggi importanti – e se non fate mai chilometraggi importanti, probabilmente avete sbagliato pagina.
  • Perché è adatto quasi a tutte le stagioni e condizioni climatiche: fresco e traspirante ai massimi quando l’estate pesta giù duro, perfetto anche in primavera e primo autunno. Non teme la pioggia, però non è un capo invernale, ma non credo serva una recensione per arrivarci.
  • Perché l’effetto della compressione è notevole e, se scelto nella taglia giusta, il pantalone, una volta attentamente indossato, non risale di un millimetro lungo la coscia, spostamento che purtroppo altri prodotti simili tendono a fare rompendo, oltre al delicato equilibrio psicofisico di ogni sacrosanta sfacchinata, anche le balle e la preziosa linea dell’abbronzatura, faticoso particolare di cui ogni ciclista, o magutto che si rispetti, va profondamente fiero.
  • Perché dopo innumerevoli lavaggi, delegati anche a poco addestrate mani stipendiate, il tessuto sembra essere uscito sempre come nuovo dalla scatola.
  • Perché l’indosso a vita bassa garantisce una fantastica libertà di movimento mentre si pedala e, soprattutto, mente si corre oltre la soglia del tapascio.

…e perché rinfoderare la carta di credito.

  • Perché l’indosso a vita bassa tende a lasciare uno spiffero dove le shampiste della circonvallazione esterna si fanno tatuaggi provocanti, soprattutto se siete uno di quegli insaccati che compra le maglie due taglie più piccole o le ruba alla fidanzata per sembrare più grosso.
  • Perché tasca sul davanti, in prossimità dei gioielli di famiglia, può, sì, ospitare dei fazzoletti, una chiave, un gellino o delle banconote di diverso taglio – utili se siete in giro la domenica a mezzogiorno in periferia e vi sentite soli – ma in caso di utilizzo, soprattutto i luoghi affollati, comporta la probabile denuncia per atti osceni in luogo pubblico.
  • Perché in materiale anti scivolo presente sul cavallo a volte rende poco scorrevoli continue entrate e uscite fuori sella.

Ai posteri l’ardua sentenza

Facendo un bilancio, in una scala da 1 a 10, dove 1 è il Kalenji base layer contraffatto e 10 è il vello d’oro fatto a pantaloncino, personalmente ritengo che questo articolo superi abbondantemente l’8.
Tuttavia se siete inguaribili e fedeli amanti della lycra firmata con la reclam della macelleria sotto casa o della ferramenta all’angolo – e in questo caso avete tutto il mio rispetto – risparmiate questa sensibile uscita di cassa per altri prodotti più romantici. Se invece cercate un capo che, quando pensate ad allenamento triathlon e mettete il braccio nell’armadio, sia sempre quello che stavate cercando vi suggerisco l’investimento. In qualunque caso però ricordate: non è mai la freccia, è sempre l’indiano. Buona Fortuna.